Sin dalle origini del mio interesse verso la pratica yoga ho, in parallelo, studiato ed applicato lo shiatsu.
Entrambe le discipline possono compenetrarsi e alcuni dei principi dello shiatsu sono utili da considerare quando collaboriamo con un compagno in una migliore esecuzione tecnica di un’asana.
In questo caso è importante essere rilassati, respirare centrati in HARA e avere la giusta distanza psicologica dall’atto di aiutare, ossia avere una buona postura per sé e non invadere eccessivamente lo spazio del compagno.
La mano, quando si appoggia, è morbida e avvolgente attuando così un contatto che da sostegno a livello psichico e crea un punto di unione a cui affidarsi.
È molto importante il punto in cui si appoggia perché il tocco in un punto preciso permette meglio la trasformazione del corpo di chi esegue l’asana, evitando tocchi imprecisi che creano una dispersione dell’informazione tattile che vogliamo dare. Offrendo una partecipazione fatta di attenzioni mirate si crea la miglior condizione di dialogo che non è verbale ma piuttosto nel silenzio che permette di ascoltare il sottile linguaggio del corpo e delle emozioni.
Sulla base di ciò vediamo una applicazione nell’aiuto a sistemare il corpo di un compagno per l’esecuzione di SAVASANA.